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Payment evolution: circuiti di pagamento virtuosi per le aziende

Le aziende Fintech sono destinate a superare le banche tradizionali? Mai come adesso questo dilemma è di stretta attualità. User experience efficace pensata intorno ai clienti, velocità e flessibilità nelle soluzioni, innovazione continua, questi elementi uniti ad una sempre maggiore fiducia da parte consumatori sono tutti indizi che farebbero propendere per una risposta affermativa. Dall’altro lato del fiume però abbiamo una credibilità ancora alta delle banche ed un database di clienti infinito.

La soluzione preferibile da tutti (consumatori compresi) e che è in grado di rispondere alla rapida e continua evoluzione del mercato ad oggi sembra essere quella della Fintegration, ossia l’integrazione tra le Fintech e le istituzioni finanziarie. Tramite questa collaborazione commerciale, infatti, entrambe le parti hanno la possibilità di ottenere dei vantaggi: le banche possono innovare e diventare sempre più “digital” mentre le Fintech possono accedere alle enormi customer base delle banche riuscendo in questo modo ad accelerare il proprio business e ad abbattere i costi di marketing.

Uno dei settori del mondo Fintech maggiormente innovativi è quello dei Payments.

Grazie alla Direttiva Europea PSD2 oggi le Fintech hanno la grande opportunità di interfacciarsi direttamente con gli istituti bancari per offrire i propri servizi innovativi sfruttando la loro apertura. La direttiva offre ai consumatori maggiori opportunità di scelta, ossia servizi diversi da quelli offerti dalle banche per effettuare operazioni di pagamento, ma anche per richiedere prestiti o per effettuare degli investimenti.

Questo quadro appena descritto ha portato, quindi, le Fintech ad innovarsi proponendo nuovi circuiti di pagamento e nuovi touchpoints per raggiungere i consumatori finali, contribuendo alla nascita di differenti servizi a valore aggiunto in grado di offrire ai clienti soluzioni di pagamento sempre più immediate e customizzate.

Le Fintech in ambito Payments possono essere classificate secondo due macro segmenti di attività:

  1. Payments & Remittance che comprende due tipologie di soluzioni di pagamento:
    • P2P (person to person)
    • Wallet & Consumer
  2. Technology Provider che comprende:
    • Distributed Ledger Technology ossia tutte quelle realtà che sviluppano soluzioni su tecnologia Blockchain.
    • PSP, POS e Mobile POS che hanno sviluppato soluzioni di Mobile e Virtual POS per esercenti e professionisti.
    • Cryptocurrency Exchanger che riguardano tutte quelle soluzioni che permettono l’acquisto di moneta virtuale Bitcoin.

Tra i servizi di pagamento alternativi ci sono sicuramente i circuiti di pagamento privativi ossia network di esercizi commerciali caratterizzati da una propria rete definita di accettazione dei pagamenti. Un’altra caratteristica fondamentale di questi circuiti è la possibilità di “legare” al pagamento tutta una serie di servizi a valore aggiunto correlati quali: programmi di loyalty, cashback, couponing, ecc.

Lo strumento di pagamento principe nei circuiti privativi è la Closed Loop o Stored Value Card (SVC), ossia una carta fisica o digitale non connessa ad un conto bancario di partenza che può essere ricaricata e consentire l’accumulo di credito da diversi fonti (es. caricando il credito di buoni pasto). Può essere anonima, a differenza della carta di credito/debito e non è nemmeno soggetta a transaction fee da parte del sistema finanziario.

A livello mondiale il Paese che traina maggiormente il mercato dei Payments è sicuramente quello della Cina, i cui fattori che ne hanno determinato lo sviluppo ed il successo sono fondamentalmente tre:

  1. presenza del sistema di e-commerce più sviluppato al mondo (672 miliardi di dollari transati, pari al 40% del valore mondiale nel 2016).
  2. presenza sul mercato cinese di due colossi come Alibaba e Tencent che detengono circa la metà del mercato dei pagamenti online (43%).
  3. ampia customer base e degli utenti che utilizzano i social network (si pensi ad esempio all’utilizzo di WeChat per il Social Payment).

In Italia, lo sviluppo del mondo dei pagamenti digitali si inserisce all’interno di un quadro normativo poco certo: da un lato l’obbligo di utilizzo dei POS da parte di esercenti e professionisti ne ha favorito lo sviluppo e la nascita di nuove realtà focalizzate su soluzioni Mobile POS, dall’altro l’ultima Legge di Stabilità che, incrementando da 1.000 a 3.000 euro il limite dei pagamenti in contante, sembra non incoraggiare affatto questa crescita.