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Cashless society

Scenario generale

Con il termine cashless society si descrive un’economia in cui le transazioni finanziarie non vengono condotte tramite denaro in forma fisica (banconote) ma attraverso delle transazioni digitali. Gli strumenti di pagamento cashless hanno un ruolo sempre più centrale per il business e per la società poiché presentano numerosi benefici:

  • sicurezza delle transazioni che si pone su standard elevati ed è in continuo miglioramento grazie agli investimenti effettuati dagli operatori del settore;
  • riduzione dei costi per la gestione del contante;
  • stimolo all’innovazione e alla digitalizzazione del sistema economico;
  • tracciabilità delle operazioni che rappresenta un fattore determinante per contrastare il riciclaggio del denaro e l’evasione fiscale.

A guidare la classifica dei Paesi con più pagamenti digitali, ci sono i Paesi scandinavi con la Svezia in testa dove ormai da anni si attua una vera e propria guerra all’utilizzo dei contanti. La Svezia, infatti, punta a diventare un Paese completamente cashless entro il 2023. Già a partire dal 2007 il governo svedese ha predisposto una graduale diminuzione del contante con la disincentivazione all’uso di banconote di grosso taglio. Si sono resi pagabili mediante carte di credito servizi quali bar, edicole e bus, o disponibili app mobile per smartphone e si è consentito agli esercenti di rifiutare denaro contante.

Tutto questo se da un lato è molto rivolto al futuro, dall’altro può lasciare indietro alcune fasce della popolazione: in primo luogo le persone anziane, di solito non molto avvezze al digitale, possono non essere così educate alle app di pagamento; in secondo luogo i giovanissimi, che a meno di non avere una carta di credito, non possono usare il loro denaro.

…e in Italia?

Anche in Italia, seppur con un’energia minore rispetto a quella di altri Paesi, è in atto una trasformazione digitale del mondo dei pagamenti. Il merito è in gran parte di trend globali come ad esempio l’entrata nel settore dei colossi hi-tech (Google, Apple, Samsung, Alibaba, WeChat), l’avanzata delle Startup Fintech, la maggiore sensibilità delle banche in tema di innovazione. La declinazione di tutti questi elementi però non è sufficiente per poter parlare di cashless society anche in Italia.

Infatti, mentre nel resto d’Europa ormai si paga solo con la carta e nonostante i sopra elencati vantaggi, l’Italia resta ancora un’economia basata sul contante in cui otto italiani su dieci usano i contanti per i loro acquisti.

Il percorso verso la cashless society, che molti Paesi europei hanno già intrapreso da anni, per l’Italia appare ancora in salita.

Secondo il Cashless Society Index 2017, lo strumento di monitoraggio sviluppato da The European House – Ambrosetti, l’Italia è sestultima in Europa fra le società senza contanti mentre nella classifica sull’utilizzo delle carte di pagamento nei Paesi UE, è al 23esimo posto su 28 Paesi. Se mantenesse questa velocità, l’Italia riuscirebbe ad arrivare all’attuale media europea solo nel 2030.

Nonostante questo trend in Italia appena descritto, soluzioni come quelle delle Stored Value Card (SVC) possono essere un giusto compromesso per avvicinarci sempre più alla digitalizzazione dei pagamenti. Caratteristica fondamentale di questo particolare tipo di carte è la possibilità di legare ad esse dei servizi a valore aggiunto (cashback, couponing, instant win) che consentono di coinvolgere i clienti incentivando la loro frequenza d’acquisto e lo scontrino medio.