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Nell’ambito del tema sulle tendenze del settore FinTech si utilizzano numerosi termini con un significato specifico. Abbiamo raccolto un glossario con la spiegazione di questi termini.

Acceleratore

È un programma volto ad accelerare lo sviluppo di startup e di imprese early stage. È uno spazio fisico – ma ne esistono anche online – nel quale si offre supporto imprenditoriale attraverso l’erogazione di servizi, l’organizzazione di attività di networking, la possibilità di ottenere consulenze sul modello di business, la fornitura di spazi fisici nei quali lavorare.

API

Application Programming Interface ossia un insieme di procedure (spesso sotto forma di codice) che permette di espletare una funzione.

Big Data

Consentono di collegare un volume enorme di dati prodotti da imprese, singoli cittadini e governi, come per esempio il collegamento dei dati raccolti attraverso le transazioni con carta di credito con la località dell’utente. Possono essere usati software sofisticati per riconoscere uno schema o dei collegamenti nascosti in questa massa di dati. I big data possono servire anche a scopi commerciali, per esempio per ridurre il tempo e le risorse necessarie per accelerare il ciclo di diffusione di un prodotto sul mercato, personalizzare prodotti e servizi e garantire la soddisfazione del cliente. I big data spesso hanno molteplici fonti, in diversi formati, e si possono inserire in due grandi categorie, “strutturati” e “non strutturati”. I dati “strutturati” in genere riguardano dati numerici e sono già ben organizzati e facili da elaborare. I dati “non strutturati”, come messaggi, video e post sui social media, devono essere analizzati attraverso tecniche più sofisticate, ma possono offrire spunti di analisi molto utili.

Bit Coin

Una criptovaluta digitale peer-to-peer che non necessita della presenza di un’autorità centrale, a differenza della valuta emessa da un governo centrale. Il bitcoin si fonda sull’idea che ogni tipo di oggetto o registrazione può essere considerato moneta di scambio, accettato come forma di pagamento per beni e servizi. Le transazioni e l’emissione di moneta avvengono collettivamente da parte della rete e c’è un limite al numero totale di monete che si possono emettere. I bitcoin si possono scambiare oppure si utilizzano per pagare beni e servizi, e tutte le transazioni vengono registrate pubblicamente nella blockchain di Bitcoin.

Blockchain

È un registro pubblico, una specie di libro contabile. Ad ogni nuova registrazione, al registro vengono aggiunti “blocchi” completi in modo lineare e cronologico, riducendo in questo modo il rischio di manomissione. Tutte le parti che partecipano al processo di validazione e trasmissione ricevono una copia della blockchain come prova della transazione. È un sistema peer-to-peer dove le transazioni avvengono direttamente tra gli utenti senza la presenza di un intermediario di fiducia. Viene descritto anche come un database distribuito ed è l’innovazione tecnica principale dietro al sistema dei Bitcoin. Potrebbe avere implicazioni enormi per tutti i settori.

Business Model

È di fatto il modo più ampio, e allo stesso tempo preciso, con cui si può definire un’azienda, il suo modo di operare e di produrre ricavi. Per dirlo in termini molto semplici il business model è il primo passo da fare quando di pensa di avviare un’azienda: Che tipo di azienda si vuole che sia? Cosa si vuole che produca? Che volumi di profitto si intende generare?

In questo senso, sia per pratica che per logica, il business model viene prima del business plan che entra più nel merito di questioni precise e puntuali a un livello più maturo della fase di avvio di un’azienda.

Business plan

Si tratta di un documento spesso corposo, fatto di analisi di costi e di previsioni di ricavi, di indagini di mercato e di consumo ed è, nel concreto, l’arma con cui si può provare a conquistare gli investitori e gli stakeholder con i quali si intende agire.

Cashback

È retrocredito derivante da una transazione, che torna a disposizione dell’acquirente.

Cashless

È un approccio che mira a distaccare il concetto di transazioni da quello di banconote e monete, portando gli scambi monetari su un piano digitale.

Chief Digital Officer

È il responsabile dell’informatizzazione delle attività e dell’uso strategico della rete. Tra i suoi compiti c’è quello di creare sistema sia tra i membri dell’azienda, sia tra azienda e attori esterni, come consumatori e clienti, gestendo sia le procedure di informatizzazione dell’azienda sia di gestione dei processi di esposizione al mercato.

Chief Executive Officer

È l’amministratore delegato di un’azienda, ossia colui al quale il consiglio di amministrazione delega alcuni poteri decisionali e amministrativi e che gode del cosiddetto ‘potere della firma’, ovvero di rappresentare personalmente gli interessi del consiglio a nome del quale parlano e agiscono.

Chief Technology Officer

È il responsabile dell’applicazione di tecnologie innovative ai prodotti o ai servizi che una azienda già produce con lo scopo di migliorare la competitività dell’azienda. Tra i suoi compiti non c’è quello di sviluppare in prima persona nuovi progetti, ma quello di cogliere le possibilità già offerte dalla tecnologia, come per esempio dalle startup innovative, di cui può valutare l’eventuale acquisizione.

Closed Loop Wallet

Portafoglio privativo di benefici (denaro e non solo) che può essere utilizzato esclusivamente  in un circuito definito di negozi (es. i punti vendita di un brand).

Cloud Computing

I servizi IT vengono forniti attraverso Internet e non su un singolo computer dell’utente o un server aziendale. Implica la capacità di gestire applicazioni software, apparecchiature di rete, nonché di immagazzinare, modificare e recuperare i dati. Il nome deriva dal fatto che le informazioni sono accessibili nel “cloud”, ovvero per accedere a tali informazioni l’utente non deve trovarsi in un luogo specifico, basta un collegamento a Internet. Questo accesso “remoto” è più sicuro e conveniente per l’utente rispetto ad ospitare i servizi IT sul proprio computer o server.

Corporate Venture Capital

È una tipologia di venture capital in cui un’azienda investe in startup o Pmi in cambio di quote di equity (molto spesso di minoranza). Oltre ad avere natura finanziaria, come i venture capital “classici”, gli investimenti dei fondi corporate possono essere considerati anche strumenti di open innovation perché mirano a perseguire anche (e soprattutto) obiettivi strategici di sviluppo di tecnologie e/o nuovi business model. In cambio dell’investimento in startup, la grande azienda accede a un insieme di tecnologie e di startup sinergiche che hanno le potenzialità per diventare partner.

Crowdfunding

È un metodo sempre più popolare per raccogliere fondi per imprese, progetti e idee. Avviene tramite piattaforme online, dove è possibile fare richiesta di fondi e raccoglierli. A differenza dei metodi di raccolta fondi tradizionali dove il denaro proviene in genere da una o poche fonti, il crowdfunding tipicamente raccoglie molte piccole somme da un gruppo ampio di individui (la folla appunto, “crowd” in inglese). Per chi raccoglie i fondi rappresenta un vantaggio aggiuntivo, ovvero consente di coltivare una community interessata all’offerta che può rappresentare una fonte di scambio di informazioni e anche di nuovi clienti. Nell’equity crowdfunding in particolare, gli investitori acquistano una percentuale dell’impresa, come avviene per gli investimenti in azioni tradizionali in cui la quota può aumentare o diminuire di valore. In genere le società che raccolgono fondi attraverso questo canale sono start-up che implicano un grado di rischio elevato per gli investitori. Ci sono molte altre tipologie di crowdfunding, tra cui i prestiti peer-to-peer, le donazioni (raccolte di beneficenza) o il crowdfunding di debito (in cui si investe nel debito emesso da una società, come avviene per le obbligazioni).

Early stage

È la fase iniziale d’investimento nella vita di un’impresa. È un periodo che comprende le operazioni di seed, quelle di startup e quelle di first stage.

Expansion financing

È l’investimento, realizzato con un aumento di capitale, effettuato durante le fasi di sviluppo dell’impresa con l’obiettivo di farla espandere (sia geograficamente, sia merceologicamente).

FinTech

È l’abbreviazione dell’inglese “financial technology”, tecnologia finanziaria. Si tratta di un termine molto ampio che comprende le innovazioni tecnologiche nell’ambito del settore dei servizi finanziari, personali e commerciali. Tra gli esempi più recenti ci sono robo-advice, peer-to-peer lending, le criptovalute come il Bitcoin e le applicazioni per negoziare in Borsa tramite cellulare.

First Stage

È un investimento nell’ultima delle fasi dell’early stage: il prodotto/servizio è già in produzione, ma va ancora verificata la sua validità commerciale. Il finanziamento serve quindi per lanciare il prodotto e far crescere la startup. Durante questa fase, generalmente, i finanziamenti (che di solito sono compresi tra 1 e 3 milioni di euro complessivi) provengono da venture capital.

Follow on

È l’investimento nel capitale di rischio di un’impresa già partecipata dallo stesso investitore.

GAFA

Google, Amazon, Facebook, Apple, ossia gli incumbent del settore finanziario.

Incubatore

È il luogo, fisico e virtuale, in cui una nuova impresa può trasformarsi da semplice idea in effettiva realtà produttiva. Secondo la definizione data dalla Commissione europea, “un incubatore d’impresa è un’organizzazione che accelera e rende sistematico il processo di creazione di nuove imprese”. I modi e gli strumenti che l’incubatore può scegliere per aiutare le startup sono molteplici e vanno dal fornire una sede fisica ai nuovi imprenditori, al garantire loro un finanziamento a fondo perduto, all’inserirli in una rete sociale e imprenditoriale fertile e attiva, fino al mettere a disposizione contatti e consulenza. Il tempo per il quale si può ‘vivere’ all’interno di un incubatore è in genere limitato, e difficilmente supera i 36 mesi.

Innovation Hub

Network creato per favorire lo scambio informativo tra le Autorità del settore e le FinTech su progetti e iniziative a elevato contenuto tecnologico.

InsurTech

Applicazioni di tecnologie innovative al settore delle assicurazioni.

Internet of Things (IoT)

È un neologismo riferito all’estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti. Attraverso chip e sensori inseriti al loro interno, gli oggetti sono in grado di interagire tra loro e con la realtà circostante. Così il mondo fisico può essere (quasi) interamente digitalizzato, monitorato e in molti casi virtualizzato.

IOP

Internet of Payment, ossia la nuova frontiera dell’automatizzazione dei pagamenti che non necessita di intervento umano per l’attivazione.

Late stage

Fase “matura” d’investimento nella vita di una startup: è un periodo che comprende le operazioni di second stage, third stage e bridge loan.

Love capital (o fff, cioè family, friends, fools)

Indica il capitale iniziale per l’avvio e lo sviluppo dell’impresa, raccolto dai congiunti (familiari, parenti e amici) o da investitori particolarmente amanti del rischio (la terza “f” di fff: fools, folli).

Machine learning

Sono sistemi informatici che possono migliorare la performance nell’ambito di un’attività con l’esperienza e l’apprendimento attraverso i dati. La capacità di questi sistemi di imparare o risolvere un problema può svilupparsi senza che siano programmati esplicitamente per tale compito. Il machine learning sta conquistando un ruolo sempre più importante in numerose applicazioni, compresi i big data. Ha le potenzialità di trovare soluzioni a problemi complessi che non si possono risolvere solo con mezzi numerici.

Maker

Si intende colui che produce un manufatto in modo creativo, solitamente connesso con il mondo informatico. Il termine, che all’inizio era usato soprattutto nelle community di programmatori hardware open source e software, indica gli artigiani del Terzo millennio, appassionati di hi-tech, design, arte, modelli di business alternativi.

Mentor

Rappresenta una risorsa primaria per chi – come la maggior parte degli startupper – intraprende per la prima volta un percorso imprenditoriale. Si tratta di un imprenditore che, avendo sperimentato in prima persona i fallimenti e i successi che il lancio di un’impresa può comportare, sa toccare con mano e valutare ogni aspetto di una startup (prodotto, tecnologia, marketing, vendite, risorse umane, finanza, brevetti, acquisizioni).

Minimum Viable Product

È Frank Robinson, co-founder e presidente della SyncDev, a coniare per primo nel 2001 il termine Minimum Viable Product (Mvp). Secondo la definizione del suo creatore è quell’unico prodotto che massimizza ritorni e rischi sia per il venditore che per il consumatore. È un procedimento in cui un nuovo prodotto, sito, applicazione, servizio viene sviluppato con i minori costi possibili e con caratteristiche sufficienti ad essere testato velocemente dai primi utilizzatori e a ricevere i loro feedback.

Open Banking

Nuovo concetto di vedere la Banca, susseguente alla introduzione della direttiva PSD2, che apre alla visione c.d. di Bank as a platform, dove soggetti terzi possono “agganciare” i propri servizi a valore aggiunto ad un conto bancario di partenza.

Open innovation

È un approccio all’innovazione in base al quale le imprese si basano anche su idee, risorse e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno, in particolare da startup, università, enti di ricerca, fornitori e consulenti.

Open Source

Indica un software il cui codice sorgente è rilasciato con una licenza che lo rende modificabile o migliorabile da parte di chiunque. Il codice sorgente è la parte del software che i programmatori di computer possono manipolare per modificare il funzionamento di un programma o di un’applicazione aggiungendo funzioni o migliorando parti che non sempre funzionano correttamente.

Peer to peer lending

Un servizio on-line che abbina chi è disponibile a prestare denaro direttamente a singoli individui o società che vogliono sottoscrivere un prestito. Come per i prestiti tradizionali, il tasso di interesse è fissato dal prestatore sulla base dell’analisi dell’affidabilità di credito del mutuatario. La piattaforma di prestito incassa una commissione per il servizio di abbinamento tra le parti e la verifica dell’affidabilità di credito del mutuatario.

Grazie alle spese contenute e alla comodità del servizio, il settore fa concorrenza ai prestatori tradizionali come le banche. Tra le forme di prestiti peer-to-peer ci sono i prestiti personali e studenteschi, oltre a prestiti immobiliari e commerciali garantiti. Viene chiamato anche “crowdlending”, essendo considerato una forma di crowdfunding.

Pitch

Rappresenta il veicolo promozionale di un progetto innovativo d’impresa e deve contenere le informazioni utili per favorire una business idea. Dunque, si tratta di fornire – nell’ambito di pitching session o pitch competition che coinvolgono singoli individui, team, startup, aziende e, ovviamente, investitori – una serie di informazioni chiave sul progetto.

Pre Seed

È l’investimento nella fase embrionale: non esistono ancora un prodotto o un servizio, e tantomeno un’impresa strutturata. Fondamentalmente viene finanziata un’idea. È la fase durante la quale i livelli di rischio sono più elevati, e quindi gli investimenti più contenuti. Durante questa fase, generalmente, i finanziamenti (di solito inferiori a mezzo milione di euro complessivi) provengono da love capital o da business angel.

RegTech

Fonde i concetti di Regulatory e di Technology per offrire delle innovazioni nel campo della gestione di istanze normative e regolamentazione.

Regulatory Sandbox

Spazio di azione dove imprese innovative possono testare le loro applicazioni nel mercato effettivo, con utenti reali, senza l’oppressione delle stesse imposizioni normative delle Istituzioni Finanziarie Tradizionali.

Robo advice

È un servizio di gestione patrimoniale digitale che fornisce una gestione del portafoglio automatizzata, basata su algoritmi, e una consulenza personalizzata in base alle esigenze del cliente. Il servizio di robo-advice in genere è a basso costo, prevede un investimento minimo contenuto, riduce molto il raggio decisionale del cliente rendendo l’attività di investimento più semplice e accessibile per molti investitori. A causa dell’automatizzazione di ipotesi e suggerimenti, il settore è sottoposto a una vigilanza crescente da parte delle autorità.

Robo-Advisory

Serie di tecnologie in grado di automatizzare e rendere digitali le consulenze finanziarie, basandole su regole matematiche e algoritmi.

Scaleup

È definita come una startup ad alto valore innovativo che attraversa una fase di crescita in termini di dimensioni, fatturato e investimenti e che si sta espandendo all’estero tramite partnership strategiche con grandi aziende. Sono imprese che hanno dimostrato di essere scalabili e che hanno già raccolto significative validazioni di mercato, passando dalla definizione del proprio modello di business all’execution, ovvero alla realizzazione concreta. Per convenzione, una scaleup ha già superato la fase di seed/early stage (in cui l’importo dei finanziamenti va da poche centinaia di migliaia di euro a un massimo di 5 milioni) e ha già una maturità tale da poter chiudere un round Series A.

Second Stage

Si tratta di un investimento nella prima delle fasi del late stage, e quindi alle startup che hanno già raggiunto la maturità per consolidare la propria posizione. I finanziamenti, in questo momento, servono per crescere acquisendo altre società o entrando in nuovi mercati. Durante questa fase, generalmente, i finanziamenti (che di solito sono compresi tra 2 e 5 milioni di euro complessivi) provengono da venture capital.

Seed

È l’investimento nella primissima fase dell’idea d’impresa: durante questo periodo il prodotto/servizio è ancora in fase concettuale o di prototipo, l’azienda ha un fabbisogno ridotto (che serve sostanzialmente a coprire le prime spese di sviluppo) ed è alle prese con il business plan, con le analisi di mercato e con la ricerca del personale. Durante questa fase, generalmente, i finanziamenti (di solito inferiori a mezzo milione di euro complessivi) provengono da business angel.

Smart Contract

Gli Smart Contract sono tutti quegli accordi che si basano su determinate condizioni e prevedono una logica di causa ed effetto su cui scatenare delle azioni in automatico al verificarsi delle stesse.

Spin-off

È un’impresa nata da una costola di un’altra, rispetto alla quale però mantiene un solido legame, in termini di competenze e di attività svolte, oltre che affinità per quel che riguarda il settore, il target e la a tecnologia usata e sviluppata. L’idea alla base di un’azienda spin-off, in pratica, è quella di dare vita a una realtà nuova, capitalizzando però il know how della casa madre, per dare vita a un’attività nuova. A seconda del tipo di filiazione tra casa madre e spin-off, si hanno spin-off imprenditoriali (venture o corporate spin-off, ossia emanazione diretta di un’altra impresa già esistente;) oppure spin-off accademici (academic o university spin-off) che sono imprese nate dalla base dei risultati di ricerca nelle università o nei centri pubblici della ricerca, così da consentire il trasferimento diretto di conoscenza e di innovazione al tessuto produttivo.

Start up

È una nuova impresa che presenta una forte dose di innovazione e che è configurata per crescere in modo rapido secondo un business model scalabile e ripetibile.

Startup

È quella di nascita dell’azienda, durante la quale il prodotto o servizio viene sviluppato, se possibile brevettato, e viene sviluppata la strategia di marketing. Durante questa fase, generalmente, i finanziamenti (che di solito si aggirano intorno al milione di euro complessivo) provengono da business angel o venture capital.

Third Stage

Dopo il second stage (o round B), ogni ulteriore fase di finanziamento assume il nome di “stage” accompagnato dall’ordinale successivo (o, nel caso dei round e delle series, dalla lettera seguente in ordine alfabetico), che indica la capacità della startup di trovare finanziatori e quindi di crescere e svilupparsi (troppi finanziamenti raccolti durante troppi stage, ad esempio, sono considerati segnale di un progresso troppo lento). Durante queste fasi, generalmente, i finanziamenti (che di solito sono compresi tra 5 e 10 milioni di euro complessivi) provengono da venture capital o da istituzioni finanziarie.

Venture Capital

Si tratta di un investimento volto a finanziare l’avvio (o la crescita) di un’attività in settori a elevato potenziale di sviluppo e, generalmente, anche a rischio troppo elevato (operativo, finanziario o entrambi) per il mercato dei prestiti bancari, e quindi a supportare iniziative di business innovative finanziando idee.